I cambiamenti climatici impongono la necessità di adottare una politica integrata e multi-scalare, volta a garantire, da un lato, la conservazione e la difesa del suolo, e dall’altro la tutela qualitativa e la gestione quantitativa delle acque.
In questo contesto, il Gestore del Servizio Idrico Integrato è chiamato ad agire un ruolo sempre più centrale nello sviluppo di strategie adattative, integrando così la tradizionale programmazione di infrastrutture grigie, come fognature e vasche volano, con nuove progettualità multi-obiettivo, che portino valore al Territorio e contribuiscano alla resilienza urbana. Si assiste quindi ad un’inversione del paradigma: le infrastrutture del SII, tipicamente “invisibili” perché sotterranee, diventano opere che trasformano i luoghi e si integrano nel tessuto sociale. L’impatto sulla Collettività, che prima si limitava in gran parte alla fase di cantiere, diventa ora un elemento significativo, da considerare e gestire rivedendo le modalità di interazione tra Pubblico e privato.
Diventa fondamentale lo sviluppo di una rete sinergica tra i tanti attori coinvolti nei processi e di nuovi canali e strumenti di interazione, che supportino il coordinamento e il bilanciamento degli interessi coinvolti, cercando di spegnere i conflitti e ponendo le basi per una nuova alleanza.
La realizzazione delle vasche di laminazione sul Seveso, in particolare dell’area di laminazione nei Comuni di Paderno Dugnano, Varedo e Limbiate nella zona ex Snia, è stata, ed è tutt’ora, un esempio importante di quanto la sinergia tra i molteplici Soggetti sia fondamentale per lo sviluppo di progettazioni multi-obiettivo di adattamento ai cambiamenti climatici. Un percorso non facile, con forti criticità connaturate nella tipologia e nell’estensione delle opere, che ha visto un importante sforzo comune di ricucitura e ascolto.
L’intervento rientra nel Piano di prevenzione contro le esondazioni del Seveso adottato da Regione Lombardia nel 2015 e rappresenta l’opera più significativa e strategica. Il progetto, con un quadro economico di 56 milioni di Euro, prevede, previa bonifica dell’area industriale ex Snia, la realizzazione di un invaso fuori linea di circa 2’200’000 m3 che, al di fuori dei periodi di utilizzo per lo scopo di protezione idraulica, potrà essere diversamente utilizzato, in particolare come parco urbano. Un’opera quindi considerevole, che da un lato pone criticità in termini di impatto sul Territorio, e dall’altro rappresenta un’opportunità per creare valore nella restituzione di un’area per la Collettività, motivi per cui Regione Lombardia e AIPo hanno avviato un percorso partecipativo, con la duplice finalità di informare i Cittadini sulle realizzazioni e di co-progettare l’utilizzo degli spazi nel tempo ordinario.
Tutto il percorso è stato sviluppato ricorrendo ad un supporto specialistico, affidato da AIPo ad Ascolto Attivo s.r.l., che ha coadiuvato il dialogo tra le Istituzioni e il Territorio. Nella prima fase del percorso, avviato nel 2021, l’attenzione è stata posta sulla trasparenza e sulla piena condivisione di tutte le informazioni tecniche relative all’opera, con particolare riferimento alle fasi di bonifica e di realizzazione degli invasi, e sulla raccolta delle preoccupazioni e dei feedback da parte del Territorio, attraverso incontri, workshop, laboratori, perlopiù condotti a distanza a causa dell’emergenza sanitaria. Concluso questo step, si è dato avvio alla fase di progettazione partecipata, attraverso un cammino per tappe progressive volto a far dialogare tra loro le diverse figure coinvolte, tecnici, paesaggisti, funzionari, esperti e cittadini, al fine di giungere ad un progetto condiviso delle aree verdi, attraverso la formulazione di proposte concrete di fruizione del parco urbano. Un percorso impegnativo, che ha posto le basi per lo sviluppo di una collaborazione permanente tra le Parti nello sviluppo del Piano strategico.
La partecipazione è parte integrante di una sfida che le Utilities sono chiamate a sostenere per far fronte ai cambiamenti climatici, per portare valore al Territorio e alla Collettività, perseguendo logiche win win. Una sfida che si vince costruendo nuove alleanze tra Pubblico e Privato, aprendosi a sinergie su piani multipli. I Contratti di Fiume si confermano uno strumento efficace di coordinamento, fornendo un fattivo supporto agli Enti Gestori del SII in questo nuovo percorso evolutivo.
Le opere
Il Piano di prevenzione contro le esondazioni del Seveso prevede la realizzazione dell eseguenti aree di laminazione, per un volume di invaso complessivo di 4.760.000 m3
- area più settentrionale del bacino: 150.000 m3
- comuni di Vertemate con Minoprio, Carimate e Cantù: 522.000 m3
- comune di Lentate sul Seveso: 828.000 m3
- comuni di Varedo, Paderno: 2.200.000 m3
- comune di Senago: 810.000 m3
- comune di Milano: 250.000 m3