La carta del potenziale archeologico è uno strumento predittivo finalizzato alla classificazione del Territorio in fasce di potenziale di ritrovamento di patrimonio archeologico, con creazione di un ranking del rischio, sviluppato in collaborazione con Soprintendenza ai Beni Archeologici di Milano.

Il processo interno di pianificazione, progettazione e realizzazione delle infrastrutture è fortemente condizionato da tutti i vincoli di carattere ambientale, urbanistico, idrogeologico e archeologico, posti sulle aree oggetto di scavo. A oggi l’archeologia preventiva è quindi parte imprescindibile e integrante della prassi progettuale ed esecutiva di qualsiasi ente impegnato nella realizzazione di infrastrutture e, come ogni processo sistematico, deve essere gestito e non subìto.

Oltre alle tempistiche dovute alla procedura di valutazione preventiva dell’interesse archeologico mediante la richiesta di parere alla Soprintendenza per ogni progetto, si aggiungono i costi per l’esecuzione di scavi di saggio e carotaggi preliminari alle opere, per caratterizzare le aree di intervento, e per la sorveglianza degli scavi da parte di archeologi incaricati da BrianzAcque, che vigilano ogni opera di movimento terra, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza.

Tali attività comportano una dilatazione piuttosto significativa delle tempistiche di progettazione ed esecuzione, considerati i ritmi spesso stringenti che queste opere, per la loro natura di servizi di pubblica necessità, impongono all’Ente Gestore, oltre a un maggior costo economico legato all’opera, in termini di esecuzione delle indagini preliminari e, ancora più, del servizio di sorveglianza da affiancarsi al cantiere. Come conciliare, quindi, la tutela dei beni archeologici con le stringenti esigenze operative di un’azienda idrica che realizza lavori e infrastrutture nel sottosuolo?  Così è nata la volontà di sviluppare in collaborazione con Soprintendenza uno strumento di carattere predittivo, su ampia scala territoriale: la Carta del potenziale archeologico della provincia di Monza e Brianza, volto a individuare ed evidenziare la probabilità di presenza di depositi di interesse archeologico.

A livello nazionale, si tratta del primo strumento di questo genere mai realizzato in lotto unico su un’area vasta come quella dell’intero territorio di Monza e Brianza – 405,4 Kmq di superficie – suddiviso in 55 Comuni. Un prezioso strumento che aggiunge valore condiviso per tutto il territorio, in primis per gli enti territoriali – come Comuni e Provincia, ai fini della pianificazione territoriale e urbanistica – ma anche per altre società pubbliche e/o private che effettuano scavi nel sottosuolo.

La Carta è un esempio della gestione responsabile e sostenibile degli investimenti, il cui approccio all’innovazione si esprime anche attraverso la realizzazione di importanti progetti, basati su attività consuetudinarie, ma riviste in un’ottica integrata e diffusa. In questo caso, un obbligo posto da una norma positiva è stato visto come opportunità di sviluppo valoriale per il territorio, anziché come mero adempimento amministrativo e tecnico. La potenziale presenza di depositi archeologici, che spesso è vissuta come un’interferenza alla realizzazione delle opere, diventa in questo modo un’opportunità per uno sviluppo infrastrutturale sostenibile e un valore territoriale da promuovere e tutelare.

COMMITTENTE

BrianzAcque srl

QE DI PROGETTO

€ 130.000,00

FUNZIONI

Service Designer, PM, RUP, DES