
Censire tutti gli scarichi lungo il Seveso avvalendosi di sistemi unmanned, questo l’obiettivo del progetto finanziato da Regione Lombardia e AIPo, battezzato Seveso Stream. Un progetto ambizioso, che vede impegnata Fondazione Lombardia per l’Ambiente e i tre Gestori del Servizio Idrico Integrato delle province interessate dal censimento, BrianzAcque, Gruppo CAP e Como Acqua.
Circa 73 km di corso idrico da ispezionare, inclusi gli affluenti principali del fiume Seveso, da sempre attenzionato per le fragilità ambientali e il forte impatto idraulico sulla metropoli milanese, nell’impegno di costruire un catasto digitale degli scarichi, che possa essere la base di partenza per intervenire miratamente sugli scarichi obsoleti e illeciti. Il progetto prevede l’adozione del metodo “BrianzaStream”, sviluppato da BrianzAcque, per il censimento degli scarichi mediante droni.
“Abbiamo iniziato a sperimentare le attività con i droni nel 2018 – spiega Massimiliano Ferazzini, Direttore del Settore Progettazione e Pianificazione Territoriale – “BrianzaStream” è una metodologia innovativa che porta con sé vantaggi in termini di sicurezza per gli operatori, che grazie al drone non sono più costretti a perlustrare a piedi l’alveo, e che ci consente di ottenere un output completamente digitalizzato del rilievo.
In questo modo, la gestione dei dati risulta più flessibile e integrabile con altri strati informativi, oltre a consentire una consultazione semplificata attraverso i Sistemi Informativi Territoriali di tutti gli Enti”. Il cronoprogramma prevede la conclusione di tutte le attività, a campo e di elaborazione dati, entro la primavera 2022. Il drone perlustrerà quindi l’alveo del Seveso e dei suoi affluenti principali nelle province di Monza e Brianza, Milano e Como, integrando anche rilievi appiedati ove le condizioni ambientali non consentano il volo del drone.
Ogni scarico sarà fotografato, georeferenziato e classificato, andando così a costituire un catasto univoco. Il progetto vede la sinergia tra i tre Enti Gestori dell’Idrico, nella comune volontà di occuparsi di una risorsa idrica così preziosa e al contempo critica come il fiume Seveso. I tre Enti hanno così costituito un team tecnico operativo che seguirà il progetto, secondo un modello di Open Innovation a 360 gradi, a partire dal reciproco scambio di know-how tra le Utilities, passando per l’impiego creativo di una nuova tecnologia, nell’obiettivo comune di individuare percorsi diversi da quelli tradizionali.
Si svela così il nuovo paradigma, quello dell’Innovazione Aperta, che germoglia attraverso lo sharing, la permeabilità e la convergenza delle persone, ancor prima che delle tecnologie. Un team giovane e dinamico, un esempio di sinergia professionale che porterà arricchimento e nuove visioni trasversali ad un progetto ambizioso per un risultato concreto. I primi step saranno gestiti da BrianzAcque, che si occuperà di progettare gli atti tecnici del servizio e svolgerà la funzione di stazione appaltante per l’individuazione degli operatori economici per l’esecuzione delle operazioni specifiche.
Considerato il forte carattere innovativo del progetto la valutazione dei concorrenti avverrà mediante criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, al fine di valorizzare la qualità operativa. Il service design di Seveso Stream porta naturalmente una serie di complessità, dovute alla difficoltà di tradurre in atti tecnico amministrativi una progettualità sperimentale caratterizzata da molte variabili, tra cui la vastità e la diversificazione delle aree da indagare, ma anche il coinvolgimento di tre soggetti attuatori diversi. Non esiste un capitolato “universale”, ma un prodotto tailor-made che si adegua ai bisogni specifici.
Concluse le attività preliminari, si entrerà nel cuore del progetto, con l’avvio delle attività a campo, coordinate dai singoli Enti gestori. I filmati, le fotografie, i metadati saranno poi trattati e classificati, sempre secondo la metodologia operativa, per poi trasformarsi in catasto digitale, aggiornabile e facilmente consultabile mediante piattaforme GIS.
Dichiarazioni
“Da tempo AIPo era alla ricerca di partner per lo sviluppo di un catasto degli scarichi nei corsi idrici, step fondamentale per l’attuazione degli obiettivi di sicurezza idraulica e di tutela della risorsa idrica su cui siamo impegnati. Questo progetto si incardina nella politica dinamica dell’Agenzia volta alla valorizzazione delle risorse fluviali anche attraverso collaborazioni multidisciplinari come questa, che vede affiancarsi alle nostre competenze il coordinamento scientifico di Fondazione Lombardia per l’Ambiente per quanto concerne gli aspetti ambientali e il coordinamento tecnico e operativo da parte di BrianzAcque, che mette a disposizione il proprio expertise sul metodo BrianzaStream, e degli Enti Gestori del Servizio Idrico delle province coinvolte, Gruppo CAP per il Milanese e Como Acqua per Como.
Tante le richieste per estendere il censimento ad altri corsi idrici, come Agenzia stiamo valutando la possibilità di ampliare il progetto, avvalendoci del know-how dei partner per le attività di coordinamento operativo e supervisione tecnico-scientifica, al fine di adeguare il metodo BrianzaStream alle esigenze territoriali specifiche”.
Luigi Mille, Direttore dell’Agenzia
Interregionale per il Fiume Po
“Fondazione Lombardia per l’Ambiente è stata individuata dai due Enti finanziatori, Regione Lombardia e AIPo, come coordinatore amministrativo e scientifico del progetto. “Stiamo realizzando un modello di integrazione operativa, tra soggetti e aziende diverse, finalizzato ad un intervento a vantaggio di ambiente, sicurezza e salute dei cittadini. È un modello che non a caso nasce qui in Lombardia, e che mette in luce la qualità dei soggetti che partecipano come anche la Regione, player di innovazione e sensibilità ambientale in un momento in cui c’è grande attenzione alla relazione tra ambiente, sicurezza e salute. A questa visione Fondazione Lombardia per l’Ambiente offre volentieri le proprie competenze e professionalità, per supportare e facilitare le scelte di policymaking delle Istituzioni. Il modello che nasce da questa collaborazione siamo certi possa costituire un riferimento prezioso da applicare anche su altre aste di fiumi in Lombardia”.
Fabrizio Piccarolo, Direttore di Fondazione
Lombardia per l’Ambiente
“Siamo orgogliosi che un metodo d’indagine innovativo, studiato e avviato da BrianzAcque con l’applicazione di tecnologie trasversali, sia stato adottato quale modello ufficiale da Regione Lombardia e AIPo. Oggi più che mai i gestori del servizio idrico integrato rivestono un ruolo chiave per la ripartenza e sono chiamati a far rete per attuare soluzioni capaci di intervenire in maniera risolutiva per migliorare la qualità del patrimonio idrico. Seveso Stream è un’occasione importante per una collaborazione istituzionale estesa a più attori e in grado di fare la differenza a beneficio dell’ecosistema fluviale, dell’ambiente e della comunità lombarda”.
Enrico Boerci, Presidente e AD BrianzAcque
“Il Seveso rappresenta un patrimonio idrico e ambientale che ci riguarda tutti. Proprio come l’acqua, attraversa i confini amministrativi e ci mette di fronte alla necessità di fare rete, condividendo competenze e risorse fra gestori ed enti, e facendo della sinergia la nostra arma migliore per la tutela del territorio. Seveso Stream nasce da una visione strategica comune che fa rotta sul binomio “innovazione tecnologica e sviluppo del territorio”, secondo una logica focalizzata sull’impatto ambientale. Un approccio che nel nostro Piano di Sostenibilità abbiamo definito con i pilastri strategici “Resilienti e Innovatori”, disegnando un futuro in cui tecnologia e sostenibilità saranno gli strumenti più importanti per affrontare non solo le sfide dei cambiamenti climatici, ma anche le trasformazioni sociali ed economiche in atto”.
Alessandro Russo, Presidente e AD di Gruppo CAP
“La tutela di un bene comune – può sembrare un gioco di parole – richiede inevitabilmente una comune convergenza di intenti e obiettivi, personale e competenze. Questo rende il progetto avvincente non solo nell’immediato, dato che ci consentirà di impiegare tecnologie innovative e all’avanguardia sull’intero corso del fiume Seveso, ma anche in prospettiva futura: prende infatti avvio qui una best pratice che legherà ancor più i gestori dei sistemi idrici provinciali, alimentando sinergie e cooperazione in un cammino di reciproca crescita. A beneficiare di ciò sarà quindi in primo luogo l’ambiente, i nostri cittadini e noi come custodi dell’acqua”.
Enrico Pezzoli, Presidente e AD di Como Acqua